(Finanzieri in Montenegro nel 1941)
La regia guardia di finanza nella seconda guerra mondiale
Il secondo conflitto mondiale, ha visto impegnati sul campo oltre che le tre classiche forze armate (Esercito, Marina ed Aeronautica), anche Carabinieri e Guardia di Finanza, entrambi parte delle forze armate italiane.
Questo articolo, cercherà di raccontare le operazioni e le gesta della Regia Guardia di Finanza, la quale nonostante abbia contribuito attivamente al conflitto, non ha mai avuto un buon occhio di riguardo da parte degli storici nel panorama della storia militare.
La guardia di finanza, allo scoppio della seconda guerra mondiale svolgeva importanti compiti di sorveglianza dei confini e controllo doganale. Quando iniziarono le ostilità il governo fascista, ordinò alla guardia di finanza di colpire duramente il mercato nero ed il contrabbando, quest'ultimo vera spina nel fianco del sistema di razionamento dei viveri.
I risultati raggiunti dai finanzieri furono eccellenti, grazie anche a metodi sicuramente non troppo ortodossi e spesso definiti violenti, si riuscì a ridurre il traffico illecito dei beni razionati.
Campagna di Grecia
Essendo parte delle forze armate, anche la guardia di finanza decise di inviare al fronte i suoi uomini.
Vennero mobilitati 18 battaglioni, tre vennero inviati al fronte greco dove furono assegnati al settore di Korcia.
Vennero mobilitati 18 battaglioni, tre vennero inviati al fronte greco dove furono assegnati al settore di Korcia.
Dopo che maltempo, terreno impervio, superiorità numerica greca e la scarsa preparazione strategica fermarono l'offensiva italiana, le nostre forze dovettero subire la violenta controffensiva greca. Nel settore di Korcia dove erano stanziati i finanzieri, le puntate greche furono violentissime, mentre i reparti italiani ripiegavano ed attendevano l'arrivo delle riserve, il compito di retroguardia venne affidato anche ai finanzieri.
Quel settore del fronte si rivelò critico, la sola divisione "Parma" supportata dai finanzieri aveva il compito di difendere un fronte lungo ben 50 Km, impresa ardua vista la superiorità numerica del nemico.
(Uniforme dei finanzieri inquadrati nei 18 battaglioni impiegati in guerra)
Il 28 Ottobre, le unità greche iniziarono l'offensiva lungo il confine, il punto più delicato del fronte era il valico di Kapestica, che dava accesso alla strada Korcia-Kosturia.
Il valico era presidiato da una brigata della Regia Guardia di Finanza, i greci attaccarono in forze, i finanzieri riuscirono valorosamente a contenere l'offensiva nemica armati di una mitragliatrice Breda Mod. 37 e di alcuni fucili mitragliatori Breda Mod. 30 armi particolarmente efficaci in fase di contenimento, i finanzieri ripiegarono solo quando iniziarono a scarseggiare le munizioni e non era possibile ottenere dalle retrovie l'arrivo di munizionamento aggiuntivo.
In un altro settore, quello di Leskovik, i finanzieri dovevano coprire la ritirata della divisione alpina "Julia", trovatisi a Postenan, il compito affidato ai finanzieri fu quello di proteggere la vallata, che una volta caduta nelle mani del nemico avrebbe messo in pericolo il ripiegamento delle truppe alpine.
Coadiuvati da alcune brigate dell'esercito, i finanzieri si posizionarono lungo i costoni della vallata ed iniziarono immediatamente ad ingaggiare il nemico che avanzava.
Dopo due ore di feroce combattimento, i finanzieri rimasti ormai soli a difendere la ritirata, dovettero interrompere le operazioni di retroguardia viste le numerose perdite.
Il valore dei finanzieri che persero durante la campagna di Grecia quasi il 50% degli effettivi, fu premiato dalle svariate medaglie conferite al corpo e ad alcuni finanzieri che si distinsero sul campo di battaglia per dedizione ed eroismo, prevenendo spesso in alcuni punti del fronte, il crollo dello stesso, evento che avrebbe potuto causare il collasso del fronte albanese, con conseguenze tragiche sia dal punto di vista strategico che politico.
Presidio delle zone occupate
Con il termine della campagna di Grecia e l'invasione della Jugoslavia, i reparti della guardia di finanza mobilitati per la guerra vennero impiegati come forza d'occupazione delle zone occupate ed anche e soprattutto nella lotta anti partigiana (Specialmente in Jugoslavia).
(Ufficiali della G.d.F. in Montenegro)
I territori occupati nei balcani necessitavano la costante presenza delle forze d'occupazione italiane, la guardia di finanza venne dislocata in Slovenia, Croazia, Bosnia e Montenegro.
Zone che anche dopo la fine della guerra convenzionale, continuarono ad essere protagoniste grazie ai partigiani locali che soprattutto in Slovenia e Montenegro diedero vita a delle vere e proprie battaglie contro le forze italiane d'occupazione.
La guardia di finanza, specialmente in Montenegro, si scontrò violentemente contro le bande locali, al punto che Mussolini dovette lamentarsi ufficialmente con il capo di stato maggiore generale Ugo Cavallero per l'eccessiva durezza con cui si agiva contro la popolazione, cosa che avrebbe causato ancor più astio verso gli italiani.
Nell'Ottobre 1942 a Kolasin, una cittadina tra i monti montenegrini, la situazione divenne talmente grave, che per qualche giorno fu impossibile per i finanzieri transitare nel centro cittadino.
Solo dopo l'intervento dei reparti di riserva, l'ordine poté dirsi ristabilito non senza gravissime perdite da entrambe le parti.
(Una pattuglia di finanzieri in uno scontro con i partigiani montenegrini)
Dopo l'8 Settembre la maggior parte dei finanzieri si arrese ai tedeschi entrando a far parte delle centinaia di migliaia di italiani internati nei campi di concentramento o di lavoro in Germania.
I finanzieri e la difesa della Sicilia
La guardia di finanza adibita alla salvaguardia dei confini italiani, fu anche presente come presidio costiero in tutta Italia.
Il 9 Luglio il comando della Guardia di Finanza del settore di Licata ricevette l'ordine di porsi in stato di allarme, in previsione di un possibile sbarco nemico proprio in quella zona.
(Uniforme delle brigate costiere della G.d.F.)
Nella notte tra il 9 ed il 10 Luglio iniziarono gli aviolanci e sbarchi nemici tra Licata e Gela.
I finanzieri si opposero immediatamente al nemico appena sbarcato con grande valore insieme ai reparti costieri dell'esercito italiano.
A Gela in particolare, la brigata costiera della finanza si oppose con grandissima tenacia agli americani, riuscendo anche a rallentare il nemico sulla spiaggia che però enormemente superiore per numero e mezzi riuscì ad avere la meglio sui finanzieri, tra i primi ad aprire il fuoco contro gli alleati.
Nel settore di Siracusa invece, la brigata costiera li presente venne immediatamente sommersa dalla superiorità nemica, anche e soprattutto a causa del mancato intervento dei reparti costieri italiani, presi completamente alla sprovvista dall'assalto dei paracadutisti britannici.
Non mancarono anche qui atti di eroismo, a Pachino un velo di finanzieri riuscì a contrastare efficacemente l'avanzata delle truppe canadesi, che prese alla sprovvista, furono costrette ad un durissimo scontro, casa per casa nel centro abitato del paesino siciliano, i finanzieri resistettero per tre ore senza cedere terreno, per poi arrendersi a causa dell'esaurimento delle munizioni.
Considerazioni finali
La Guardia di Finanza ha servito il paese in modo encomiabile durante il secondo conflitto mondiale, portando a termine un servizio a 360 gradi, che andò dalla lotta al contrabbando sostenendo il fronte interno, all'apporto in azioni di guerra vere e proprie dove gli atti di eroismo sono valsi innumerevoli medaglie al valor militare.
Pagina purtroppo davvero sconosciuta della nostra storia che merita invece più visibilità.
a mio nonno.
D.M.
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