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Non solo U-Boot (Parte I - La guerra di mine)


(Tre dragamine della classe M35)




Il naviglio sottile della Kriegsmarine

Si è parlato e scritto molto riguardo la marina tedesca durante la seconda guerra mondiale, soprattutto dei suoi temibili U-Boot, delle corazzate tascabili e della poderosa Bismarck.
E' naturale che l'attenzione degli storici e degli appassionati si presti maggiormente a queste unità, il loro impatto visivo (per quanto riguarda le grandi navi come le corazzate) e la loro fama di mortali cacciatori marini (gli U-Boot) catturano l'immaginazione anche di chi non è un esperto del settore.

Tuttavia, le grandi navi, sono solo una piccola parte di una marina da guerra, la vera ossatura è infatti costituita da un gran numero di più piccole imbarcazioni da supporto, senza le quali, una marina non potrebbe funzionare.
Ad esempio, poco celebrati dalla storiografia, nonostante l'alto numero di personale decorato con le più alte onorificenze tedesche dell'epoca, i dragamine tedeschi costituivano da soli una enorme porzione dell'intera flotta. 



La guerra di mine

Come ho scritto nell'introduzione, la guerra di mine ha svolto un ruolo di primaria importanza nella seconda guerra mondiale.
La Kriegsmarine, formata nel 1935, ereditò dalla vecchia marina imperiale tedesca svariate dragamine (Circa 35), che nonostante la loro vetustà tecnologica ben si prestavano al loro compito. 
Tuttavia divenne necessaria la progettazione di un nuovo modello di dragamine, così nel tardo 1935 venne progettata la prima dragamine moderna della Kriegsmarine, modello M35. Tra il 1937 ed il 1941 vennero prodotte 69 imbarcazioni di questo genere.
I dragamine tedeschi furono attivi praticamente in ogni teatro operativo dove fosse presente la Kriegsmarine, facendone di conseguenza il tipo di imbarcazione più utilizzato.


(Mine navali a bordo di un posamine tedesco)


Già a partire dal Settembre 1939, con l'invasione della Polonia, le flottiglie dragamine del Baltico furono impegnate nelle operazioni di guerra.
I polacchi infatti, inviarono cinque sottomarini posamine nella baia di Danzica, con l'obiettivo di iniziare una posa di sbarramento per impedire ai tedeschi di penetrare verso il porto della città.
I dragamine intervennero tempestivamente, l'M3 e l'M4 riuscirono a colpire con delle cariche di profondità il sottomarino polacco Wilk, che a causa dei gravi danni fu costretto a rientrare verso la costa ed arenarsi su un basso fondale per evitare l'affondamento.
Altri sottomarini polacchi subirono attacchi da altre dragamine ed aerei della luftwaffe, finendo per essere danneggiati.
Poco meno di due settimane dopo l'inizio della guerra, l'ammiragliato polacco ordino a tutte le sue unità di sospendere le operazioni e di ritirarsi verso la Gran Bretagna per mettersi in salvo.


(Il sottomarino posamine polacco "Wilk")


Con la fine delle operazioni in Polonia e le dichiarazioni di guerra di Francia e Gran Bretagna, diveniva fondamentale mantenere in sicurezza le zone costiere occidentali, furono rinforzati gli sbarramenti minati davanti i porti tedeschi.
Nell'Aprile del '40 la Germania invadeva Danimarca e Norvegia, soprattutto per quanto riguarda quest'ultima, l'appoggio delle navi ausiliarie fu fondamentale, i dragamine trasportarono materiale e uomini verso i punti di sbarco, spesso e volentieri vennero coinvolte in scontri a fuoco con le difese costiere norvegesi.

Con la conquista della Francia, la marina tedesca ereditò il problema del canale della Manica, fu necessario rinforzare le pattuglie marittime lungo la Manica, i campi minati avevano la precedenza assoluta, i posamine tedeschi se pur disturbati dall'aviazione britannica riuscirono a portare a termine gli obiettivi prefissati.

Nel Febbraio del 1942 ebbe luogo l'Operazione Cerberus, il trasferimento degli incrociatori pesanti Scharnhorst, Gneisenau e Prinz Eugen dal Marine Kommando West al Marine Kommando Nord, Hitler infatti credeva che tali forze sarebbero state di vitale importanza nel mare del Nord, sia per potersi difendere da un eventuale sbarco nemico sia per combattere il traffico mercantile tra alleati e sovietici che utilizzava la rotta artica.
Le navi, che si trovavano sulla costa atlantica francese, avrebbero forzato il canale della manica, un operazione rischiosa vista l'alta presenza di mine e dell'aviazione britannica.
I dragamine vennero mobilitati in blocco, l'operazione scattò l'11 Febbraio, compito delle unità fu quello di aprire la via alle grosse navi in fase di trasferimento, mettendo in sicurezza le acque neutralizzando ogni mina si trovasse sulla loro rotta.
L'operazione Cerberus andò a buon fine, si trattò senza alcun dubbio di una vittoria tattica tedesca, le tre navi riuscirono a raggiungere i porti tedeschi nel mare del Nord. Tuttavia, la Scharnhorst venne danneggiata gravemente da una mina, fu così costretta a restare in riparazione fino al Gennaio 1943 mentre la Gneisenau subì danni di lieve entità, fu in grado di tornare in azione nel giro di un paio di mesi.


(L'incrociatore pesante Gneisenau)


Anche nel mediterraneo con l'invio degli U-Boote venne stabilito anche l'invio della flottiglia ausiliaria, tra cui ovviamente dragamine e posamine, nel Mediterraneo la guerra di mine sul mare era fondamentale, la relativa ristrettezza del teatro operativo spingeva i britannici a minare i tratti di mare percorsi dai trasporti italiani che andavano a rifornire le truppe in nord Africa.

Numerose le operazioni condotte dai dragamine durante la guerra, capitava spesso di trovare mine appena fuori i porti o lungo i tratti costieri, lasciate da un sottomarino nemico o dai posamine, i marinai di queste navi dovevano necessariamente avere nervi saldi, ogni missione poteva portare a conseguenze mortali, durante tutto il conflitto la Germania perse 30 dei 69 dragamine M35.
La guerra accelerò il progresso tecnologico in maniera tale, che per restare al livello degli avversari anche la Germania fu costretta ad adeguarsi, durante il conflitto la Kriegsmarine varò nuove tipologie di dragamine, l'M40 e l'M43.


(Un dragamine classe M40)


Con l'andare avanti del conflitto il controllo dei mari e dell'aria fu sempre più appannaggio del nemico, i dragamine nel baltico vennero coinvolti nelle operazioni di evacuazione dei civili dalle zone a rischio d'occupazione sovietica, man mano che i russi avanzavano i tedeschi minavano i porti sul baltico per evitare potessero essere utilizzati rapidamente dai sovietici.
La situazione per il naviglio sottile tedesco andò sempre più a deteriorarsi, nella Manica era ormai una partita a scacchi tra posamine tedesche e dragamine alleate, con l'imminente progettazione dell'operazione Overlord era necessario ripulire la manica dalle pericolose mine tedesche, non solo, in Maggio (1944) le posamine inglesi riuscirono con successo a minare le acque antistanti i porti di Le Havre e Cherbroug, era importante per gli alleati infatti bloccare il naviglio tedesco che avrebbe sicuramente reagito alle operazioni navali del D-Day.
I dragamine tedeschi affrontarono il loro periodo più difficile, senza copertura aerea e senza dominio del mare ebbero il difficilissimo compito di provvedere alla messa in sicurezza di aree appena minate dal nemico.

Al momento del D-Day sulle coste della Manica erano presenti 163 Dragamine di vario tipo, 57 Guardacosta e 42 Cannoniere.
La confusione regnava sovrana, alcune cannoniere nella confusione colpirono addirittura truppe tedesche a terra per errore, in mare invece alcuni R-Boot (dragamine leggere) cercavano di perlustrare la costa per comunicare le esatte posizioni delle unità alleate. La reazione tedesca fu annullata dallo strapotere aeronavale alleato.
Con la sconfitta in Francia la guerra di mine divenne sempre più blanda, alcune operazioni venivano ancora condotte lungo le coste tra Paesi Bassi e Danimarca, quest'ultima una delle nazioni con maggior presenza di mine sia in acque territoriali che sulle spiagge.


Epilogo

La guerra di mine condotta dai vascelli della Kriegsmarine è un campo poco esplorato, sicuramente meno avvincente delle "avventure" più rinomate delle altre branche della marina tedesca ma non meno importante.
Alla fine del conflitto, molti dragamine passarono sotto il controllo alleato, il personale tedesco venne mantenuto ed obbligato ad effettuare le operazioni di bonifica dei tratti di mare da loro minati durante il conflitto, anche in questo caso non mancarono dolorose perdite da parte dei tedeschi.


(Badge commemorativo per i marinai che hanno partecipato alla guerra di mine)


Diversamente dal solito, ho deciso di trattare l'argomento del naviglio sottile tedesco in più articoli in modo da non dover rilasciare un unico articolo troppo lungo e magari poco chiaro. Prossimamente la seconda parte, riguardante le unità di scorta della Kriegsmarine.


D.M.





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