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Visualizzazione dei post da agosto, 2018

Il S.I.M. e la guerra di liberazione (Parte III)

(La Stampa del 9 Settembre 1943) La guerra che non finì A ridosso della sconfitta definitiva subita in nord Africa nel Maggio del '43 da parte delle truppe italo-tedesche, iniziarono all'interno del panorama politico-militare italiano le macchinazioni per porre fine al regime mussoliniano, ritenuto dal sovrano ormai giunto alla fine dei suoi giorni. Il 25 Luglio 1943 cade il fascismo, il S.I.M. come ogni altro organo statale fu ovviamente coinvolto. Tuttavia, nello stesso S.I.M. vi erano delle vedute differenti come del resto in tutta Italia, nonostante la maggioranza fosse a favore della caduta del fascismo non mancavano certo i sostenitori di Mussolini. Nei giorni antecedenti al 25 Luglio nello stesso S.I.M. vi furono scontri interni, rapporti volutamente sbagliati ed altri inganni, atti ognuno a supportare la causa scelta. (Il Maresciallo Pietro Badoglio, successore di Mussolini) Caduto il fascismo il nuovo capo del governo, il maresciallo Badoglio,

La Volpe del deserto con le orecchie del S.I.M. (Parte II)

(Il colonnello Manfredi Talamo della sezione P. del S.I.M.) Black Code All'interno del S.I.M. naturalmente vi erano svariate sottosezioni, tra queste vi era la Sezione Prelevamento, detta anche Sezione P. Questo reparto del servizio informazioni era gestito dal colonnello dei Carabinieri, Manfredi Talamo.  La funzione della Sezione P. era semplice, intuibile dal nome. Prelevare documentazione segreta nemica da utilizzare a proprio vantaggio. Il colonnello Talamo durante l'estate del 1941 iniziò ad organizzare un'operazione segretissima che aveva come obiettivo il furto dei codici di comunicazione crittografata degli statunitensi. Il codice, chiamato Black Code era naturalmente in possesso dell'ambasciata americana presente a Roma. Per prima cosa Talamo infiltrò due agenti sotto copertura come dei semplici uscieri. I due studiarono le mosse di un funzionario dell'ambasciata, Norman Fiske, in possesso delle chiavi della cassaforte dove veni

James Bond? No! S.I.M. (Parte I)

(Il generale Cesare Amé, capo del S.I.M. dal 1940 al 1943) "Convinci il Duce, niente guerra!" Durante la seconda guerra mondiale i servizi segreti italiani svolsero un ottimo lavoro. Nonostante la goffa struttura fortemente burocratizzata, come al solito in Italia durante quel periodo. Formalmente ogni forza armata disponeva della sua attività informativa segreta. La marina aveva il S.I.S. (Servizio Informazioni Segrete) mentre l'aeronautica il S.I.A. (Servizio Informazioni Aeronautica). Il S.I.M. quindi rappresentava il servizio segreto dell'esercito. Durante i primi mesi di guerra a capo del S.I.M. vi era il Generale Carboni, delfino del capo di stato maggiore Badoglio. Carboni, fortemente contrario alla guerra al fianco dei tedeschi, prospetto' a Mussolini un rapporto dove descriveva deficiente la situazione militare tedesca, incapace di poter sconfiggere Gran Bretagna e Francia in caso di conflitto. Probabile che questo rapporto fu fatto redige

L'esercito della disperazione

(Uomini della Volkssturm sfilano a Berlino nel Novembre '44) Volete la guerra totale? L'enorme successo colto dai sovietici con Bagration (l'offensiva che avvenne nell'estate del '44) e l'attacco alleato alla "fortezza europa" con lo sbarco in Normandia, provocarono nelle alte sfere tedesche la necessità di studiare la difesa del territorio germanico. Già nel 1943 Goebbels nel famoso discorso sulla "guerra totale" aveva praticamente chiesto al popolo tedesco di sacrificarsi per la patria. Con il precipitare della situazione su entrambi i fronti diventava fondamentale per i tedeschi rispolverare le fortificazioni dei confini del Reich. Agli inizi del Settembre del 1944 Hitler delegò la carica di commissario per la difesa del Reich a tutti i Gauleiters della Germania (Un Gauleiter era praticamente un governatore regionale ed allo stesso tempo il capo della sezione del partito nazista in quella regione). I Gauleiters quin