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La legione straniera italiana (Parte III - Legione Croata)




(Distintivo della Legione Croata)




Lo Stato Indipendente di Croazia

Dopo l'invasione della Jugoslavia avvenuta nell'Aprile del '41 per mano delle forze dell'Asse venne creato lo Stato Indipendente di Croazia.
La Croazia guidata dal leader del movimento nazionalista Ustascia Ante Pavelic, era de iure un regno, sul cui trono venne posto Aimone di Savoia-Aosta, cugino del re d'Italia.

L'assunzione di un re italiano da parte della Croazia fu frutto di un accordo fra Mussolini e Pavelic, il primo desiderava riaffermare nei confronti della Germania l'egemonia italiana nei balcani. Mentre il secondo preferiva avere la garanzia di essere sostenuto dall'Italia anziché dalla Germania, temeva infatti che i tedeschi potessero entrare in possesso dello Stato Croato rendendolo un mero governatorato del Reich, similmente a quanto accaduto alla regione Ceca della Cecoslovacchia, trasformata in Protettorato di Boemia e Moravia.


(Ante Pavelic)


Il neo costituito stato croato, sotto la guida di Pavelic formò una propria forza armata, che inizialmente venne adibita alla sola funzione di difesa nazionale e guerriglia anti-partigiana.
Successivamente all'invasione dell'URSS da parte della Germania, Pavelic iniziò una propaganda anti-bolscevica che ebbe come risultato l'arruolamento di volontari croati da inquadrare nella Wehrmacht impegnata sul fronte orientale.


Nasce la Legione

Naturalmente considerando la Croazia ed i balcani una zona sotto la propria sfera d'influenza, l'Italia non poteva esimersi dal creare un'unità creata da aggregare al Regio Esercito.
Sotto la pressione del comando supremo italiano, i croati fornirono al Regio Esercito gli uomini necessari per la creazione di una brigata da inquadrare come riserva di corpo d'armata.

Il 26 Luglio 1941 venne costituita la Brigata Leggera Motorizzata, formata da 1.121 uomini di cui 45 ufficiali e 67 sottufficiali.
Il trattamento economico era parificato a quello dei nazionali dell'esercito italiano, rimborsato dallo stato croato. Mentre equipaggiamento e mezzi vennero forniti dal Regio Esercito.


(Gli ufficiali della Legione con la bandiera di guerra dell'unità)


Il 17 Dicembre dopo aver osservato un periodo d'addestramento in patria l'unità arrivò in Italia, precisamente nei pressi del Lago di Garda.
Li affrontò un ulteriore periodo d'addestramento, terminato quest'ultimo, nominata ufficialmente Legione Croata Autotrasportabile, prestò giuramento al Re d'Italia entrando cosi a far parte dell'esercito italiano.

Nell'Aprile del 1942 l'unità venne ritenuta finalmente pronta al combattimento ed infine inviata al fronte russo.


Sul fronte russo

La legione arrivò in Russia il 16 Aprile, venne quindi assegnata come previsto alla riserva del corpo d'armata dello C.S.I.R. 
Pochi giorni dopo l'unità venne inserita nella 3a Divisione Celere, in sostituzione della 63a Legione delle Camicie Nere "Tagliamento" che necessitava di un periodo di riposo e riordinamento dopo aver subito in battaglia pesantissime perdite.

(Truppe della Legione Croata)


L'11 Maggio avvenne il battesimo del fuoco nei pressi di Pervomajska nella regione di Luhans'k. Investita da un attacco sovietico riuscì a respingere il nemico senza bisogno di richiedere assistenza ad altre unità presenti sul campo di battaglia.
In Giugno la Legione continuo ad impegnarsi con un fanatismo tale da risultare inferiore solamente ad alcune unità delle Camicie Nere.

In Luglio la Legione Camicie Nere "Tagliamento" rientrò in linea una volta riorganizzata. Vista la splendida resa dell'unità croata venne deciso di mantenerla al fronte.
L'11 Luglio proprio insieme alle Camicie Nere la Legione Croata partecipò all'attacco di un villaggio sovietico. Le truppe russe travolte dalla manovra degli attaccanti, si trovarono costrette alla ritirata.
Successivamente la Legione venne aggregata alla 9a Divisione "Pasubio" destinata all'offensiva che raggiunse Krasnaja Poljana. I croati si ben comportarono anche in questo caso, fino al raggiungimento delle rive del Donets.
Il 25 Agosto nonostante fu investita da un pesantissimo contrattacco sovietico, al prezzo di perdite ingenti la Legione riuscì a mantenere le proprie posizioni.

Posta in riserva una volta raggiunto il Don a causa della grande controffensiva sovietica che diede inizio alla prima battaglia del Don, la Legione venne richiamata in prima linea insieme alla riserva del XXXV Corpo d'Armata per evitare il crollo del settore tenuto dall'esercito italiano.
La prima controffensiva sovietica sul Don si concluse il primo Settembre del '42, l'8a Armata italiana nonostante la gravi perdite ed alcune porzioni di territorio perse riuscì a contenere la pressione dell'armata rossa con successo. I croati si ben comportarono anche in questa occasione risultando decisivi in più di un'occasione.


Una fine sanguinosa

I tedeschi chiesero al comando italiano di poter aggregare la Legione Croata al XXIX Corpo d'Armata tedesco ricevendo sempre un secco no da parte degli italiani.
La Legione venne riassegnata alla 3a Divisione Celere ai primi di Dicembre del '42 mentre i sovietici stavano per preparare una seconda offensiva sul Don e l'operazione piccolo Saturno.

Il 20 Dicembre nel bel mezzo dell'offensiva sovietica la Legione Croata insieme ad un reggimento di Bersaglieri venne inviata in perlustrazione offensiva verso Meskoff, dove notarono la presenza dei nemici che potevano contare anche sui mezzi corazzati a differenza delle unità italiane e croate.
Il villaggio venne completamente circondato dai sovietici, le truppe italo-croate decisero di continuare la resistenza nonostante il loro destino sembrasse ormai segnato.
Il sacrificio compiuto dai bersaglieri e dai croati fu altissimo, il reggimento italiano venne praticamente annientato, i croati subirono perdite enormi.
La resistenza cessò il 22 Dicembre con la resa dei pochissimi superstiti asserragliati sul campanile della chiesa di Meskoff.

Secondo la relazione ufficiale, della Legione Croata si salvarono solo due uomini, un ufficiale ed un soldato. Secondo altre fonti al massimo una decina di elementi.
Alcuni superstiti riuscirono a sfuggire alla cattura ed a rientrare in Italia.
La Legione Croata cessò di esistere ufficialmente il 13 Aprile del 1943 quando venne formalmente sciolta dal comando italiano.

Lo Stato Maggiore dell'Esercito che già aveva predisposto la creazione di una seconda Legione Croata dalla fine del 1942, in seguito allo scioglimento della prima accelerò i tempi di mobilitazione di una seconda unità.
Ma a causa del peggioramento della situazione politica con l'Italia e per la piega ormai negativa che la guerra aveva preso la nascita della seconda legione non ebbe mai luogo.


D.M.















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