(Un soldato della Wehrmacht fraternizza con uno statunitense)
Un alleato improbabile
Gli ultimi giorni della seconda guerra mondiale in Europa sono stati estremamente confusi, ancora oggi è difficile fare chiarezza su determinati episodi, ma quanto accaduto al castello di Itter in Austria resta un evento unico e bizzarro.
Il castello di Itter, situato nel Tirolo austriaco, fu trasformato in una prigione nel 1943 per poter ospitare detenuti celebri come l'ex primo ministro francese Reynaud ed il maresciallo di Francia Weygand.
Il castello di Itter, situato nel Tirolo austriaco, fu trasformato in una prigione nel 1943 per poter ospitare detenuti celebri come l'ex primo ministro francese Reynaud ed il maresciallo di Francia Weygand.
Ai primi di Maggio 1945 la guerra è ormai alle battute conclusive, in Germania si verifica un fuggi fuggi generale da parte dei più elevati membri delle SS e del partito nazionalsocialista, mentre gran parte delle truppe cerca di consegnarsi agli anglo-americani credendo in un trattamento migliore rispetto a quello che ci si poteva aspettare dai sovietici (tra i tedeschi si diceva che i sovietici non facessero prigionieri).
Il 4 Maggio il comandante della prigione Sebastian Wimmer si diede alla fuga, abbandonando la prigione nel caos. Poco dopo anche il personale di sorveglianza decise di seguire le orme dell'ormai ex direttore del carcere.
I detenuti presero così il controllo della prigione e decisero di attendere le forze statunitensi al suo interno pronti a difendersi con le armi lasciate dagli ex carcerieri.
Il 4 Maggio il comandante della prigione Sebastian Wimmer si diede alla fuga, abbandonando la prigione nel caos. Poco dopo anche il personale di sorveglianza decise di seguire le orme dell'ormai ex direttore del carcere.
I detenuti presero così il controllo della prigione e decisero di attendere le forze statunitensi al suo interno pronti a difendersi con le armi lasciate dagli ex carcerieri.
Zvonimir Cuckovic, un membro della resistenza jugoslava riuscì ad evadere dal carcere qualche giorno prima dell'abbandono di Wimmer. Durante la fuga incontrò le forze americane e le avvertì della presenza della prigione.
A questo punto entra in scena il maggiore Gangl, comandante del Kampfegruppe Ghiel. Il maggiore della Wehrmacht già da qualche giorno si era messo in contatto con dei membri della resistenza austriaca al fine di fornire loro assistenza. Gangl riteneva la guerra perduta da tempo, odiava le SS e cercava di limitare i danni nei confronti della popolazione. Per ordine diretto di Himmler infatti, ogni maschio tedesco che si fosse arreso o avesse mostrato codardia di fronte al nemico avrebbe dovuto essere passato per le armi.
Già il 3 Maggio resta con la sua unità a Worgl, dove gli abitanti avevano già appeso le bandiere bianche dalle finestre, il maggiore decide quindi di difendere la cittadina da eventuali ritorsioni da parte delle SS.
A questo punto entra in scena il maggiore Gangl, comandante del Kampfegruppe Ghiel. Il maggiore della Wehrmacht già da qualche giorno si era messo in contatto con dei membri della resistenza austriaca al fine di fornire loro assistenza. Gangl riteneva la guerra perduta da tempo, odiava le SS e cercava di limitare i danni nei confronti della popolazione. Per ordine diretto di Himmler infatti, ogni maschio tedesco che si fosse arreso o avesse mostrato codardia di fronte al nemico avrebbe dovuto essere passato per le armi.
Già il 3 Maggio resta con la sua unità a Worgl, dove gli abitanti avevano già appeso le bandiere bianche dalle finestre, il maggiore decide quindi di difendere la cittadina da eventuali ritorsioni da parte delle SS.
(Il maggiore Josef Gangl)
Il 4 Maggio all'arrivo degli americani Gangl si consegna con la sua unità all'ormai ex nemico. Quando gli vengono chieste informazioni riguardo alla prigione sita nel castello di Itter si propone volontario per l'operazione che prevede la sua liberazione insieme ad una decina di soldati della Wehrmacht.
Insieme contro le SS
La bizzarra colonna che partì alla volta del castello era composta da una quindicina di statunitensi, due carri Shermann e circa dieci tedeschi oltre che al maggiore Gangl.
Una volta giunti nei pressi del castello uno dei due carri venne lasciato a difesa di un ponte. Durante il cammino la strana unita americo-tedesca affrontò un piccolo posto di blocco delle SS riuscendo a sopraffarlo senza grossi problemi.
(Il castello di Itter)
Arrivati al castello vennero accolti con gioia dai suoi occupanti. I festeggiamenti ebbero però vita breve, una piccola unità della 17a divisione SS composta da circa 100 uomini attaccò il castello. Alle SS fu ordinato di riprendere il controllo del carcere e di giustiziare tutti i detenuti prima di abbandonare di nuovo la struttura.
Gangl, i suoi, le truppe statunitensi ed i prigionieri si asserragliarono all'interno del castello e cercarono di difendersi ad oltranza. Il maggiore della Wehrmacht riuscì anche a chiamare uno dei membri della resistenza austriaca chiedendogli supporto per la difesa della prigione.
Le SS riuscirono senza non poca fatica a far fuori il carro americano, la situazione dei difensori si faceva sempre più disperata in quanto le SS stavano facendo giungere ulteriori rinforzi.
Americani e tedeschi della Wehrmacht si ritrovarono cosi fianco a fianco nel combattere un nemico comune, evento mai accaduto e che non si ripeterà più.
Gangl cadde eroicamente in battaglia colpito alla testa, probabilmente da un tiratore scelto delle SS.
Alle 16:00 del 5 Maggio finalmente arrivarono in soccorso degli assediati gli americani del 142° reggimento di fanteria.
Finalmente in superiorità numerica riuscirono a sconfiggere le SS che cercavano di riconquistare il castello.
Il maggiore Gangl è oggi riconosciuto in Austria come un eroe nazionale, la cittadina di Worgl gli ha dedicato la piazza principale.
D.M.
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