Passa ai contenuti principali

Il siluramento del "Miguel Cervantes" - La Regia Marina nella guerra civile spagnola



(Il sommergibile italiano Antonio Sciesa, tra i primi ad essere inviati ad operare lungo le coste spagnole)



Niente sommergibili per Franco

L'intervento italiano nella guerra civile spagnole coinvolse ovviamente anche la Regia Marina Italiana, l'obiettivo principale fu naturalmente quello di bloccare i rifornimenti verso la Spagna Repubblicana. 

Nel Novembre 1936 apparve chiaro che la flotta nazionalista non era in grado da sola di fermare gli aiuti destinati ai repubblicani, tuttavia i comandi della marina italiana erano riluttanti alla cessione dei sommergibili agli spagnoli, privarsi di mezzi così costosi in un momento chiave per l'ammodernamento della flotta era fuori discussione.
L'ammiraglio Cavagnari si oppose quindi con ogni mezzo a questa eventualità, spiegando anche le difficoltà logistico-organizzative di un evento simile visto che sarebbe stato necessario dislocare i sommergibili a Cadice ed effettuare un periodo d'addestramento per i nuovi equipaggi spagnoli per nulla in grado di poter operare con questi mezzi.

Alla fine prevalse la linea di Cavagnari, i sommergibili italiani sarebbero stati impiegati direttamente dalla Regia Marina Italiana. 


Gli squali entrano in azione

I sommergibili italiani partivano per la loro missione direttamente dai porti italiani di Cagliari e La Maddalena. Ad essi vennero cancellati il nome e le lettere distintive per evitare fossero riconosciuti dato che formalmente l'Italia non era in guerra con la Spagna Repubblicana.
Ai comandanti venne ordinato di falsificare il diario di bordo e di giustificare mancanza di siluri al rientro come "perdita accidentale".
Ogni sommergibile impiegato ospitava a bordo un ufficiale di collegamento spagnolo che doveva assicurare il riconoscimento dei bersagli.

La missione affidata ai sommergibili italiani era tutt'altro che semplice, ai comandanti vennero imposte severe regole d'ingaggio per evitare incidenti diplomatici, potevano essere attaccati esclusivamente mercantili o battelli riconosciuti senza alcun dubbio come repubblicani o russi, per far ciò i sommergibili dovevano avvicinarsi a quota periscopica tanto vicino da poter leggere chiaramente il nome della nave in vista.
Molti piroscafi evitavano di esporre la bandiera in modo da rendere molto più difficile il loro riconoscimento.
In oltre i sommergibili non potevano pattugliare in emersione e fermare i mercantili sotto minaccia del cannone, tale imposizione fu necessaria poiché un comportamento simile non sarebbe mai stato tollerato dalle nazioni europee e visto come un vero e proprio atto di guerra.


(Il sommergibile "Evangelista Torricelli")


Nella notte tra il 21 ed il 22 Novembre 1936 il sommergibile italiano "Torricelli" che si trovava davanti alla baia di Cartagena avvistò l'incrociatore repubblicano "Miguel Cervantes", la mattina il sommergibile si avvicinò al bersaglio che era fermo in rada, il capitano di corvetta Giuseppe Zarpellon diede l'ordine di lancio dei siluri. Poco dopo il "Cervantes" venne raggiunto da un siluro da 533 mm, l'incrociatore repubblicano riportò dei danni gravissimi ed evitò l'affondamento solo perché trovandosi in rada venne rimorchiato in porto.


(L'incrociatore repubblicano "Miguel Cervantes")


La stampa internazionale diede ampio risalto all'accaduto, nonostante non vi fosse alcuna prova del coinvolgimento italiano nella vicenda venne ordinato ai sommergibili di prestare ancor più attenzione durante le missioni e di assicurarsi che gli attacchi fossero portati ad imbarcazioni repubblicane e russe senza alcun dubbio ed in caso contrario evitare ogni azione offensiva.
I repubblicani dopo aver esaminato i frammenti del siluro che colpì il "Cervantes" credettero erroneamente che la responsabilità dell'azione fosse dei tedeschi.

Il 6 Dicembre 1936 Benito Mussolini ordinò l'intensificazione dell'attività dei sommergibili italiani nelle acque spagnole, iniziava già ora la gara suicida del dittatore nei confronti della Germania nazista, Mussolini infatti non voleva lasciar cadere la Spagna sotto l'influenza di Hitler dato che anche la Germania iniziava ad inviare consistenti aiuti alla Spagna Nazionalista.


D.M.







Commenti

Post popolari in questo blog

17 Settembre 1939 l'URSS invade la Polonia

(Sovietici e tedeschi in Polonia) L'inizio della Seconda Guerra Mondiale, è all'unanimità riconosciuto con l'invasione tedesca della Polonia, che scatenò la reazione di Francia e Gran Bretagna legate alla giovane nazione polacca da un patto difensivo. Quello che è poco noto invece, è che sedici giorni dopo l'inizio delle operazioni da parte della Wehrmacht, anche l'Unione Sovietica invade la Polonia da est. Il Patto Ribbentrop-Molotov In seguito al fallimento delle negoziazioni tra Unione Sovietica e i Franco-Inglesi, avvenute durante tutta la primavera del 1939 dove i sovietici chiesero al blocco occidentale concessioni del tutto ragionevoli, Stalin consapevole che la guerra con la Germania fosse quasi inevitabile, si assicurò del tempo prezioso, allontanare un conflitto con la Germania era considerato vitale. Iniziarono così le trattative tra i diplomatici dei due paesi, l'intesa venne raggiunta durante l'estate del 1939 e il patto venne ufficia

Il mio libro è online!

Salve lettori di Storicissimo! E' online il mio libro, "Storie sconosciute della seconda guerra mondiale", una raccolta dei migliori articoli dedicati al secondo conflitto globale. Questo primo volume è solo un assaggio, il progetto infatti prevede almeno quattro volumi, dove oltre che alla raccolta di alcuni articoli troverete anche del materiale inedito e sicuramente interessante. Grazie e buona lettura! Versione eBook Versione cartacea

La Pearl Harbor italiana

(Imbarcazioni alleate in fiamme nel porto di Bari) Molti di voi leggendo il titolo avranno senz'altro pensato alla notte di Taranto che meriterebbe anch'essa tale nomea data la somiglianza tra i due attacchi. Un ex marinaio statunitense da me intervistato circa due anni fa e presente nel porto di Bari il giorno dopo dell'attacco aereo mi descrisse l'evento come "The italian Pearl Harbor". Ho preferito quindi utilizzare le parole del diretto interessato per dare un nome a questo articolo che come avrete ormai capito si occuperà del bombardamento del porto di Bari avvenuto il 2 Dicembre 1943. Kesselring deve scegliere Nel Settembre 1943 le forze alleate sbarcavano in forze sulla penisola italiana, riuscendo a sconfiggere senza non pochi problemi i tedeschi a Salerno, prendendo così possesso del sud Italia. Nel frattempo i tedeschi si ritirarono inizialmente sulla linea del Volturno e successivamente in Ottobre sulla ben nota linea Gustav. Gli alle