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Visualizzazione dei post da gennaio, 2018

Gli spagnoli di Hitler

(Stemma della divisione volontari spagnoli) La Spagna e la seconda guerra mondiale Dopo una sanguinosissima guerra civile la Spagna era praticamente una nazione in piena ricostruzione post bellica.  Nonostante fosse ideologicamente schierata con le nazioni dell'asse, non poteva permettersi in alcun modo un coinvolgimento diretto nel conflitto. Dopo la caduta della Francia nel '40, Germania ed Italia cercarono di convincere Franco ad entrare in guerra, promettendogli Gibilterra e possedimenti coloniali in nord africa, ma il dittatore spagnolo prese tempo, chiese inizialmente enormi quantità di materie prime alla Germania (strategia simile a quella adottata dall'Italia tra il '39 ed il '40 durante la non belligeranza) ed infine, prese tempo, finché la possibilità di un intervento diretto non fu definitivamente accantonata. La nascita dell'unità di volontari spagnoli Subito dopo l'inizio dell'Operazione Barbarossa, Franco decise

Cavalli sul mare

(Gli Ussari francesi catturano la flotta Olandese a Den Helder) No quello che vedete nel dipinto non è una specie di miracolo, si tratta del primo e fin ora unico caso di scontro, fra una flotta navale ed un armata di terra, avvenuto in mare, si avete capito bene, in mare. Siamo nel 1795, le armate francesi combattono contro le truppe della coalizione antifrancese. L'armata del generale Pichegru era entrata da pochi giorni ad Amsterdam, dopo essere riuscita valorosamente a scacciare gli inglesi. Il generale francese, visto l'inverno particolarmente rigido, decise di fermare l'avanzata in attesa di temperature più miti. Il 20 Gennaio Pichegru venne informato che la flotta olandese, composta da 14 vascelli da guerra e da alcuni mercantili si era bloccata nelle acque ghiacciate, a circa 80 Km a nord di Amsterdam ed era quindi immobilizzata in attesa dello scioglimento del ghiaccio. Il generale francese colse la palla al balzo, gli si presentava l'

Il sacrificio sconosciuto

(Finanzieri in Montenegro nel 1941) La regia guardia di finanza nella seconda guerra mondiale Il secondo conflitto mondiale, ha visto impegnati sul campo oltre che le tre classiche forze armate (Esercito, Marina ed Aeronautica), anche Carabinieri e Guardia di Finanza, entrambi parte delle forze armate italiane. Questo articolo, cercherà di raccontare le operazioni e le gesta della Regia Guardia di Finanza, la quale nonostante abbia contribuito attivamente al conflitto, non ha mai avuto un buon occhio di riguardo da parte degli storici nel panorama della storia militare. La guardia di finanza, allo scoppio della seconda guerra mondiale svolgeva importanti compiti di sorveglianza dei confini e controllo doganale. Quando iniziarono le ostilità il governo fascista, ordinò alla guardia di finanza di colpire duramente il mercato nero ed il contrabbando, quest'ultimo vera spina nel fianco del sistema di razionamento dei viveri. I risultati raggiunti dai finanzieri

Operazione colpo di tamburo

( Un U-Boot in navigazione nell'Atlantico) Pearl Harbor e la fine della guerra non dichiarata Fin dai primi mesi del 1940, la marina tedesca aveva iniziato ad operare nell'Atlantico con i suoi sottomarini (U-Boot), l'obiettivo dell'ammiragliato tedesco era quello di "affamare" i britannici, impedendo ad ogni mercantile diretto verso la Gran Bretagna di poter arrivare a destinazione. Gli Stati Uniti che già a partire dal Marzo 1941 avevano avviato il Lend-Lease, un'iniziativa con la quale garantivano alle nazioni che combattevano contro le potenze dell'asse, il materiale necessario per poter far fronte al conflitto, fornendo loro ogni tipo di materia prima o armamenti vari. Gli U-Boot tedeschi davano quindi la caccia a mercantili che trasportavano materiale di provenienza americana, spesso queste imbarcazioni erano anche di provenienza statunitense ma battenti bandiera britannica, nonostante nella gran parte dei casi i marinai a bor